Il disturbo ossessivo-compulsivo è caratterizzato da pensieri, impulsi, immagini ricorrenti vissuti come intrusivi (cioè che irrompono da soli nei pensieri) e inappropriati; tali ossessioni causano ansia e disagio marcati tali da indurre l'individuo a mettere in atto comportamenti ripetitivi, come lavarsi le mani o riordinare, per placare la tensione derivante da tali ossessioni. Questi pensieri sono percepiti come fastidiosi e irrazionali, esagerati o non giustificati dalla realtà presente; le compulsioni messe in atto dall’individuo occupano gran parte della giornata, facendo consumare molto tempo; hanno la capacità di lenire solo temporaneamente l’ansia e il disagio provati ma, paradossalmente, sono un fattore di mantenimento del disturbo.
Possiamo riconoscere vari sintomi nel disturbo ossessivo-compulsivo:
Le ossessioni e le compulsioni sono connesse a improbabili (o irrealistici) contagi. Sostanze “contaminanti” diventano spesso non solo lo sporco oggettivo, ma anche urine, feci, sangue e siringhe, persone malate, sudore, ecc... Se la persona avverte una sensazione di sporco, mette in atto una serie di rituali di lavaggio e sterilizzazione, per neutralizzare i germi e tranquillizzarsi.
Le persone che ne soffrono tendono a controllare e ricontrollare, senza necessità, per essere sicuri di aver fatto quanto in loro potere per prevenire qualunque possibile catastrofe. Il dubbio può riguardare l'aver fatto qualcosa male e non ricordarlo (aver chiuso infissi, macchina, rubinetti, luce e gas); altre volte le compulsioni di controllo si svolgono soltanto nella mente della persona, ripercorrendo tutte le azioni compiute in un certo lasso di tempo, per assicurarsi di averle svolte correttamente.
Chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente asimmetrico. Ciò gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia che porta la persona, per molte ore, a riordinare e riallineare, secondo una sequenza logica o perfetta (per dimensioni, colore, funzione) o rileggere e riscrivere le cose in modo eccessivo.
La persona è dominata da regole per cui deve fare o non fare determinate azioni, pronunciare o non pronunciare alcune parole, vedere o non vedere certe cose o colori, contare o non contare un numero preciso, ripetere o non ripetere specifiche azioni il “giusto” numero di volte. Violare le regole potrebbe essere determinante per l'esito degli eventi o può far accadere, secondo un pensiero magico, avvenimenti negativi.
Dott.ssa Alessandra Roberti
Psicologa a Roma
Sono una Psicologa clinica. Fornisco consulenze e supporto psicologico, affiancando il paziente con sensibilità e competenza.
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