Dormiamoci su!

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Da sempre l'essere umano ha tentato di studiare i differenti stati psichici per capire di più sul funzionamento della mente. Il sogno rimane uno dei fenomeni più interessanti che incuriosisce proprio per la sua complessità.

Per i popoli più antichi, era un elemento prezioso sulla base del quale si poteva entrare in contatto con il fato, con il divino o addirittura con l'aldilà.

Il sogno negli ultimi anni è stato oggetto di dialogo tra Psicoanalisi e Neuroscienze, producendo interessanti ricerche interdisciplinari. Il valore della disciplina psicologica è racchiuso nella possibilità di utilizzare il sogno come uno strumento di conoscenza di sé e del proprio mondo interno, in una visione di crescita personale.

Con la scoperta del sonno REM e dei relativi meccanismi e strutture coinvolte, ci si è spinti ad indagare gli stati mentali che compaiono nelle diverse fasi del sonno. Esperienze psicofisiologiche, che costituiscono la cornice neurobiologica di studio, svolte durante la fase REM, hanno evidenziato come la componente emozionale coinvolga l'emisfero cerebrale destro mentre, quello sinistro, partecipi ad eventi connessi alla narrazione del sogno. Negli studi scientifici più recenti, il sogno avrebbe il compito di disintossicare i differenti livelli mentali dai tanti stimoli percepiti nel corso del giorno, riportando la mente ad uno stato di equilibrio. Nello stesso tempo, la mente assimila ed integra alcuni elementi recenti dell'attività diurna nei livelli più profondi. Se questo processo di riorganizzazione psichica non viene svolto nel lavoro onirico, il sogno tende a trasformarsi in un incubo: esso porta al brusco risveglio e quindi all'intervento della coscienza, che allontana l'individuo da livelli troppo profondi che creerebbero instabilità all'equilibrio mentale.

I diversi approcci neuroscientifici, tuttavia, non sono riusciti ad aggiungere nulla sul  significato del sogno.

La psicoanalisi invece ha indagato il sogno come rivelatore dell'inconscio, un'attività in grado di trasformazione a livello simbolico attraverso la formazione di immagini. È stata in grado di pensare al significato del sogno come centrale per la storia affettiva del soggetto e rappresentante del suo mondo interno di relazioni.

Nella teoria freudiana, i sogni sono essenzialmente motivati dal soddisfacimento di un desiderio; attraverso il contenuto manifesto, viene censurato il messaggio latente del sogno a scopo difensivo, per permettere la gratificazione di certi impulsi senza dsturbo per il sognatore. Esso si serve di un linguaggio simbolico non esplicito, di difficile decifrazione da parte del sognatore, che contiene un contributo importante di verità da integrare nella coscienza.

La teoria kleiniana del sogno, associa il linguaggio del sogno a quello del gioco, in quanto entrambi capaci di esprimersi per immagini. Attraverso la teoria degli oggetti interni, non sarà solo l'inconscio il motore del sogno, ma una tensione tra rappresentazioni interne di figure significative infantili, fortemente investite di affetti, da cui scaturisce un significato che l'individuo proietta nel mondo esterno e nelle relazioni interpersonali.

Attualmente molti psicoanalisti rivalutano, al contrario, il contenuto manifesto del sogno, che acquisisce un valore in se stesso e può rappresentare una modalità del sognatore di elaborare le informazioni nel sonno. Quali sono quindi le funzioni del sogno alla luce dei diversi orientamenti psicoanalitici? Essenzialmente tre, crescita, problem-solving, regolazione e riparazione dei processi psichici con un migliore adattamento e funzionamento mentale.

Lo psicoterapeuta, all'interno della relazione con il suo paziente, acquisisce gli strumenti per comprendere il linguaggio dei suoi sogni, in grado di offrire una dimensione diversa tra la realtà e la fantasia. Per una interpretazione è necessario contestualizzare il sogno nella storia della persona, il sogno è sempre il sogno di qualcuno. Nella relazione terapeutica è importante come, quando e perché il paziente narra i suoi sogni e il modo in cui il terapeuta si mette in ascolto per sintonizzarsi sulla specifica esperienza emotiva. L'importanza data alla relazione, permette all'analista di riconoscere le difese, le paure, le identificazioni attivate nel paziente, per utilizzarle in modo tale da far acquisire conoscenza di sé ed esplorare insieme nuove prospettive di senso, in un'ottica trasformativa.

Sognare è quindi un atto creativo capace di dotare di senso esperienze che, non avendo spazio per essere pensate, diventerebbero sogni evacuativi, traumatici e angosciosi che impedirebbero ogni tipo di elaborazione.


Dott.ssa Alessandra Roberti
Psicologa a Roma

Dott.ssa Alessandra Roberti

Sono una Psicologa clinica. Fornisco consulenze e supporto psicologico, affiancando il paziente con sensibilità e competenza.

Partita IVA 02372640447
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della regione Lazio col n.23867

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